Bertolt Brecht : “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente”



Non mi piace pensare che esiste l’ingiustizia della legge, non mi piace perché è dura da digerire, mi rendo conto che spesso e volentieri si perde traccia degli eventi perché non sono più sensazionali e solo grazie alla diretta conoscenza delle persone coinvolte verrai a sapere che quella storia non è finita così. Ma…………..



Pino Ciampolillo

domenica 29 marzo 2015

ITALCEMENTI 2015 ISOLA PULITA ACCESSO ATTI LA INFINITA STORIA DELLE CENTRALINE MONITORAGGIO ARIA MAI PIAZZATE COME DA DECRETO AIA DEL 2008

ITALCEMENTI 2015 ISOLA PULITA ACCESSO ATTI LA INFINITA STORIA DELLE CENTRALINE MONITORAGGIO ARIA MAI PIAZZATE COME DA DECRETO AIA DEL 2008.



La Commissione Europea ha informato i deputati del M5S Mannino, Corrao e Trizzino di aver avviato indagini con riferimento alle due denunce presentate nei mesi scorsi sull’autorizzazione ambientale riguardante gli impienti di Isola delle Femmine e sulla distilleria a Partinico.
CEMENTIFICIO DI ISOLA, IL “GIALLO” DELL’AUTORIZZAZIONE IMPOSSIBILE

L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente avrebbe rilasciato il Via-Vas ad Italcementi, con la firma di un dirigente che non aveva titolo per farlo. La denuncia del Comitato cittadino e dell’eurodeputato grillino Corrao, che ha portato la vicenda a Bruxelles
 Paolo Patania
Può uno dei più grandi cementifici siciliani operare, per ben sei anni, con un’autorizzazione rilasciata da un dirigente regionale che non aveva titoli per firmare l’atto? Stando a quello che si legge in un documento del “Comitato cittadino Isola pulita”, sembrerebbe di sì. Di più: sembra che Bruxelles, nei giorni scorsi, abbia acceso i riflettori sul cementificio di Isola delle Femmine partendo proprio dai fatti raccontati nel documento dal quale ha preso spunto l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, che su questa storia sta conducendo una battaglia politica. Le carte sono state peraltro inviate a Regione, carabinieri e magistratura.
Nella relazione del “Comitato cittadino Isola pulita” c’è scritto che il decreto del responsabile del Servizio dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che ha rilasciato l’Autorizzazione integrale ambientale (Aia) alla cementeria di Isola delle Femmine sarebbe nullo. Il riferimento è al “Drs 683 del 18 luglio 2008”. Questo perché Drs – sigla che sta per Dirigente responsabile del servizio – ha emanato un’autorizzazione “da soggetto che non ne aveva titolo”.
Nel mirino finisce l’ingegner Vincenzo Sansone, firmatario del provvedimento, che a quella data “non era di fatto il dirigente responsabile del servizio Via-Vas”. Il riferimento è al servizio dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che rilascia la Valutazione di impatto ambientale (Via) e la Valutazione ambientale strategica (Vas). E qui c’è il primo passaggio strano di questa vicenda: il decreto del dirigente generale che nomina Sansone dirigente del servizio Via Vas risale al 17 dicembre 2008. Quindi quando lo stesso Sansone ha rilasciato l’autorizzazione all’Italcementi – e cioè cinque mesi prima – non era dirigente del servizio Via-Vas. La nomina di Sansone, stando alle date, sarebbe addirittura a “sanatoria” del periodo pregresso, e quindi retroattiva. In pratica, stando a quanto si legge in questo documento, l’ingegnere Sansone viene nominato responsabile del Servizio Via-Vas cinque mesi dopo aver rilasciato l’Autorizzazione integrale ambientale alla cementeria di Isola delle Femmine.
Nel documento si legge che il dirigente generale dell’epoca dell’assessorato al Territorio, Pietro Tolomeo, fa riferimento “alla nota a sua firma, Dta n. 17818 del 29 febbraio 2008, con la quale avrebbe affidato all’ingegnere Sansone l’incarico di responsabile del Servizio”. Punto, questo, che viene contestato nel documento del Comitato di Isola delle Femmine: “È persino superfluo evidenziare che l’affidamento (o attribuzione) di un incarico dirigenziale non può avvenire con una semplice nota, ma esclusivamente con un apposito provvedimento. Altrettanto dicasi nel caso di proroga, in quanto, per la gerarchia degli atti amministrativi, può avvenire con un provvedimento di pari livello della precedente attribuzione, giammai con una nota”.
La nomina di Sansone, secondo il documento, sarebbe irregolare “e, di conseguenza, priva di ogni efficacia amministrativa”. E avrebbe anche violato il contratto collettivo di lavoro dell’area della dirigenza regionale. “In ogni caso – si legge sempre nel documento – l’ingegnere Sansone, alla data  emanazione  Drs n. 693,  17 luglio 2008, non aveva il titolo, né il potere occorrenti a formalizzare   provvedimento  Aia


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