COMMISSIONE
PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI
AUDIZIONE NICOLO’ MARINO
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI
La seduta comincia alle
17.05.(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto
che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna
sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).
(Così rimane stabilito).
Audizione dell'ex assessore all'energia e ai
servizi di pubblica utilità della regione siciliana, Nicolò Marino.
PRESIDENTE. L'ordine
del giorno reca l'audizione dell'ex assessore all'energia e ai servizi di
pubblica utilità della regione siciliana, dottor Nicolò Marino, che ringrazio
per la sua presenza. L'audizione odierna si colloca nell'ambito
dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sulla regione siciliana.
Ricordo inoltre che, secondo quanto stabilito
dall'Ufficio di Presidenza e integrato dai rappresentanti dei Gruppi, nelle
riunioni del 10 e 17 febbraio scorsi la Commissione prima di recarsi in Sicilia
per le due missioni il 9 e 13 marzo, il 23 e 28 marzo, ascolterà in audizione
anche la dottoressa Vania Contraffatto, assessore all'energia
e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana mercoledì 25 febbraio
alle ore 14.00, e il dottor Marco Lupo, ex dirigente generale
del Dipartimento della regione siciliana delle acque dei rifiuti ed ex commissionario per
l'emergenza dei rifiuti da aprile a dicembre 2013, che audiremo mercoledì 4
marzo alle ore 14.00.
Prima di dare la parola al nostro ospite, poiché alcuni commissari nella scorsa legislatura non erano presenti ricordo che noi avevamo fatto un abbondante approfondimento sulla Sicilia e sulla situazione di emergenza che allora presente, che è stato oggetto di una relazione al Parlamento. Le problematiche erano tante, si parlava ancora di ATO, il presidente Lombardo si era appena insediato, quindi cercammo di verificare alcune situazioni di grande criticità che riguardavano la gestione dei rifiuti.
Prima di dare la parola al nostro ospite, poiché alcuni commissari nella scorsa legislatura non erano presenti ricordo che noi avevamo fatto un abbondante approfondimento sulla Sicilia e sulla situazione di emergenza che allora presente, che è stato oggetto di una relazione al Parlamento. Le problematiche erano tante, si parlava ancora di ATO, il presidente Lombardo si era appena insediato, quindi cercammo di verificare alcune situazioni di grande criticità che riguardavano la gestione dei rifiuti.
In particolare, eravamo andati a Palermo e verificammo la
situazione di grande emergenza esistente relativamente sia alla discarica di Bellolampo, sia alla società Amia che allora gestiva il
ciclo integrato dei rifiuti.
Visto che ci occupavamo
di illeciti collegati al ciclo dei rifiuti, quindi non solo di carattere
ambientale amministrativo ma anche su eventuali infiltrazioni della malavita
organizzata, rilevammo una situazione molto problematica per quanto riguardava l'indebitamento degli ATO, che rasentava gli 800 milioni di
euro, e
per la presenza di impianti dove erano state realizzate importanti indagini
sull'infiltrazione di malavita organizzata. Alcune discariche sono ancora
ancora oggetto di discussione nel messinese e nel catanese.
C'erano quindi diverse situazioni veramente critiche, così
come erano critiche le gestioni di alcune aziende. Tra l'altro, crediamo che
una di queste, la Aimeri del gruppo Biancamano,
sia in grande sofferenza, perché già due volte abbiamo provato a interloquire
con questi soggetti e non si sono presentati né in Veneto, né in Liguria, per
cui presumo che ci siano nelle problematiche importanti che riguardano questa azienda la cui
proprietà è siciliana. Ci sono anche altre questioni che vedremo nel corso del
tempo.
C'era inoltre la vicenda della famosa gara dei termovalorizzatori che poi non fu mai eseguita, dove c'erano o si
ipotizzavano infiltrazioni della malavita, quindi la situazione legata al ciclo
dei rifiuti è complicata.
Visto che la Sicilia è
importante anche per la presenza di siti industriali come Priolo, Siracusa e
Gela, avevamo fatto anche una serie di approfondimenti su questi siti di
interesse nazionale. Tra l'altro ricordo che la nostra terza visita in Sicilia sarà
focalizzata su alcuni di questi siti di interesse nazionale, per verificare lo
stato delle bonifiche.
Poi c’è stato un nuovo
Governo a cui lei ha partecipato come protagonista, abbiamo letto sulla stampa
diverse dichiarazioni, quindi ci stiamo accingendo a fare un aggiornamento
sullo stato di salute della Regione siciliana per quanto riguarda il ciclo dei
rifiuti, argomento che oggi le chiediamo di affrontare.
Avverto il nostro ospite che della presente
audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà
opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta
segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata
alla parte finale della seduta. Se lei dovesse dire cose che ritiene di dover secretare
perché ci sono indagini in corso o perché ritiene che possano essere oggetto di
indagini, ce lo dice e ci mettiamo in segreta alla fine dell'audizione.
Le cederei subito dopo la parola perché ci faccia il quadro anche rispetto ad alcune dichiarazioni che lei ha pubblicamente rilasciato.
Le cederei subito dopo la parola perché ci faccia il quadro anche rispetto ad alcune dichiarazioni che lei ha pubblicamente rilasciato.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Buona
sera, aggiungerei, presidente, anche il servizio idrico integrato per due
grossi fallimenti di cui penso sia importante che vi occupiate.
PRESIDENTE. Come sa,
la legge istitutiva della Commissione stabilisce l'ambito nel quale ci dobbiamo
muovere. Siamo sicuramente competenti per quanto riguarda la depurazione delle acque. Quindi, se il tema che lei vuole
sollevare riguarda questa questione specifica o appalti o illeciti di carattere
amministrativo o ambientale che abbiano a che fare con la parte terminale del
ciclo di depurazione delle acque, l'utilizzo dei fanghi piuttosto che i sistemi
di depurazione di collettamento, siamo una sede competente; mentre se lei
tratta altri argomenti, la ascoltiamo volentieri, ma dobbiamo rimanere
nell'ambito delle competenze stabilite dalla nostra legge istitutiva.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Ho assunto l'incarico quando sono
stato autorizzato dal Consiglio superiore della magistratura il 12 dicembre del 2012 e ho ultimato l'incarico di Governo il
14 aprile 2014.
Quando Crocetta, che già conoscevo perché avevo svolto le funzioni alla direzione antimafia di Caltanissetta, nel cui territorio di competenza era compresso il comune di Gela, mi chiese di dare una mano, misi in chiaro quale sarebbe stata l'impostazione che avrei dato. Nel periodo in cui il Consiglio superiore prese il suo tempo per rilasciare il nulla osta per andare in aspettativa, mi misi in ferie e cominciai a studiare le problematiche, anche perché da lì alla fine di dicembre, quindi entro pochissimi giorni, si sarebbe posto il problema della estinzione degli ATO e bisognava fare una legge di proroga, inoltre si poneva un altro problema riguardante il servizio idrico integrato.
Facemmo una legge ponte, che poi doveva arrivare al disegno di legge cosiddetto «sull'acqua pubblica», che tuttora è approvato in Commissione e bloccato da quando io sono andato via.
Quando Crocetta, che già conoscevo perché avevo svolto le funzioni alla direzione antimafia di Caltanissetta, nel cui territorio di competenza era compresso il comune di Gela, mi chiese di dare una mano, misi in chiaro quale sarebbe stata l'impostazione che avrei dato. Nel periodo in cui il Consiglio superiore prese il suo tempo per rilasciare il nulla osta per andare in aspettativa, mi misi in ferie e cominciai a studiare le problematiche, anche perché da lì alla fine di dicembre, quindi entro pochissimi giorni, si sarebbe posto il problema della estinzione degli ATO e bisognava fare una legge di proroga, inoltre si poneva un altro problema riguardante il servizio idrico integrato.
Facemmo una legge ponte, che poi doveva arrivare al disegno di legge cosiddetto «sull'acqua pubblica», che tuttora è approvato in Commissione e bloccato da quando io sono andato via.
Qual era l'impostazione che io avrei dato ? Innanzitutto capire nel settore dei
rifiuti, di cui mi ero anche occupato come magistrato, alcune problematiche che
avevano determinato una situazione di monopolio nella gestione delle quattro
discariche private, Catanzaro Costruzioni a
Siculiana, Oikos a Catania, Sicula Trasporti a Catania, Mazzarrà Sant'Andrea in quel di Messina.
Si era arrivati a una situazione di questo tipo perché le discariche pubbliche, sempre e comunque mal gestite, erano pressoché esaurite; quindi vi era un vero e proprio monopolio in tutto il territorio siciliano.
Per assumere le decisioni per quanto riguardava i giudizi instaurati per la vicenda dei termovalorizzatori dalle quattro capogruppo delle ATI che avevano firmato le convenzioni, innanzitutto cercai di capire la situazione; la quale era assolutamente chiara: vi era un problema serissimo nei profili autorizzativi in capo all'Assessorato al territorio ambiente, che avevano determinato quello stato di monopolio delle discariche.
Si era arrivati a una situazione di questo tipo perché le discariche pubbliche, sempre e comunque mal gestite, erano pressoché esaurite; quindi vi era un vero e proprio monopolio in tutto il territorio siciliano.
Per assumere le decisioni per quanto riguardava i giudizi instaurati per la vicenda dei termovalorizzatori dalle quattro capogruppo delle ATI che avevano firmato le convenzioni, innanzitutto cercai di capire la situazione; la quale era assolutamente chiara: vi era un problema serissimo nei profili autorizzativi in capo all'Assessorato al territorio ambiente, che avevano determinato quello stato di monopolio delle discariche.
Con la legge n 3 del 2013, in pochi giorni riuscimmo da un lato a prorogare per l'ultima volta gli ATO, perché poi fui io a
mettere fine agli ambiti ottimali e a quel tipo di gestione, togliemmo l'AIA all'Assessorato al territorio e ambiente,
perché il problema era lì, in quanto avevamo capito che il profilo
autorizzativo aveva determinato anche situazioni di illiceità, tanto che i
lavori della Commissione costituita vennero fatti propri anche dal G.I.P. di
Palermo quando è intervenuto sul sequestro
della discarica Oikos di Catania e dall'autorità giudiziaria di Barcellona
Pozzo di Gotto che è intervenuta per Mazzarrà.
Quando intervenne però Barcellona io già ero andato via, ma i lavori erano stati fatti sotto la mia gestione. Non avevamo la sfera magica e vi racconto un particolare. All'inizio neanche l'assessore al ramo si rese conto di quello che stavamo facendo, quando se ne resero conto ci fu una levata di scudi: molti dipendenti, compreso quel Canova che poi è stato arrestato per corruzione dall'Autorità giudiziaria di Palermo, decisero di trasferirsi al Dipartimento acque e rifiuti, perché evidentemente pensavano di poter continuare una gestione similare, e chiaramente noi non abbiamo ascoltato.
Devo dire da
subito, perché questa è stata una querelle durissima, che
l'Assessorato al territorio e ambiente, direttore generale Gullo, assessore Lo
Bello resistettero per la trasmissione degli atti che riguardavano l'AIA, tanto
che dopo quattordici mesi non avevamo ancora avuto gli atti.
Tutto questo si è tradotto, come il dottor Lupo
potrà chiarire ancora meglio perché molte delle sue note sono state trasmesse
al Segretario generale per stigmatizzare la grave
condotta omissiva di quell'assessorato che, nonostante ci fosse questo
passaggio normativo completamente diverso, ritenne che l'ultima parola
spettasse comunque all'Assessorato al territorio e ambiente. Il dottor Lupo potrà
produrre questi atti.
PRESIDENTE. Mi scusi,
un chiarimento, magari chi è siciliano conosce la strutturazione delle
responsabilità della Giunta. Come vi eravate divisi le deleghe ? Questo è importante per capire il
contesto.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. AIA e VIA
erano chiaramente inglobate nell'Assessorato al territorio e ambiente, io dirigevo
l'Assessorato all'energia, di cui faceva parte il Dipartimento acque e rifiuti
oltre che il Dipartimento energia. Chiaramente togliendo
l'AIA eravamo i gestori del procedimento e anche della programmazione che
doveva riguardare le varie discariche. Questa fu per noi la conferma dei grossi
problemi che si erano verificati.
Dal 5
gennaio 2013 l'AIA spettava all'assessorato al territorio e ambiente, ad aprile
2014, forse solo gli ultimi giorni, vennero trasmessi gli atti con una serie di
contestazioni durissime per iscritto poste in essere dal dottor Lupo.
Termovalorizzatori. Sapete che gli assessorati in Sicilia hanno la
legittimazione attiva e passiva, quindi, prescindendo dalla costituzione in
giudizio perché era stato chiamato in giudizio il Presidente della regione siciliana
per la vicenda dei termovalorizzatori, mi costituii autonomamente.
Faccio una breve parentesi: l'atto che portò alla revoca di tutti gli atti autorizzativi per le convenzioni stipulate (la gara è del 2002, le convenzioni furono stipulate nel 2003, qui ho una relazione che vi posso mettere a disposizione) fu posto in essere nel 2010 dal Governo Lombardo, dall'assessore Pier Carmelo Russo, che revocò tutti gli atti amministrativi.
Per tutta risposta il gruppo Falck e gli altri capigruppo delle quattro associazioni temporanee di impresa iniziarono un doppio giudizio: davanti al giudice amministrativo, ritenendo illegittime in violazione di legge le revoche amministrative attuate, davanti al giudice civile di Milano per la causa di risarcimento danni, che ammontavano a 700 milioni di euro.
Pier Carmelo Russo era diventato poi il difensore della Regione. Era accaduto che, siccome la gara era stata bandita Pag. 9con i poteri emergenziali dall'allora presidente della regione Cuffaro nel 2002, l'Avvocatura distrettuale dello Stato difendeva chiaramente chi aveva determinato quella situazione.
Faccio una breve parentesi: l'atto che portò alla revoca di tutti gli atti autorizzativi per le convenzioni stipulate (la gara è del 2002, le convenzioni furono stipulate nel 2003, qui ho una relazione che vi posso mettere a disposizione) fu posto in essere nel 2010 dal Governo Lombardo, dall'assessore Pier Carmelo Russo, che revocò tutti gli atti amministrativi.
Per tutta risposta il gruppo Falck e gli altri capigruppo delle quattro associazioni temporanee di impresa iniziarono un doppio giudizio: davanti al giudice amministrativo, ritenendo illegittime in violazione di legge le revoche amministrative attuate, davanti al giudice civile di Milano per la causa di risarcimento danni, che ammontavano a 700 milioni di euro.
Pier Carmelo Russo era diventato poi il difensore della Regione. Era accaduto che, siccome la gara era stata bandita Pag. 9con i poteri emergenziali dall'allora presidente della regione Cuffaro nel 2002, l'Avvocatura distrettuale dello Stato difendeva chiaramente chi aveva determinato quella situazione.
L'Ufficio legislativo e legale della regione
siciliana non era in grado (l'aveva anche messo per iscritto) di resistere in
giudizio, quindi si poteva far ricorso al difensore privato. Pier Carmelo Russo
ha fatto un atto di revoca straordinario sotto il profilo amministrativo,
dismise i panni di assessore e assunse i panni di avvocato. Me lo trovai come
avvocato alla regione siciliana e mi prospettò immediatamente una situazione
gravissima, che troverete poi nella relazione. Lo sintetizzo, ma, se vado per
le lunghe, bloccatemi.
PRESIDENTE. Vada,
abbiamo tempo.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Nel 2002 si bandisce questa gara
con la procedura delle concessioni, in violazione della normativa europea che
prevedeva invece la gara con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della
Comunità europea. Nel 2003 vengono stipulate queste convenzioni con quattro
ATI, vengono escluse altre tre ATI. Era un bando surreale, perché
sostanzialmente su venticinque ATO non dovevano sovrapporsi queste quattro
offerte. Troverete uno studio matematico che dimostra come fosse impossibile
che non si potessero sovrapporre le offerte.
Nel 2007
interviene la Corte di giustizia e annulla tutte le convenzioni, dice alla
Regione che deve procedere con la gara europea. La regione siciliana fa
finta di non capire e con il Dipartimento presso l'Assessorato al territorio e
ambiente bandisce la gara, ma con un accordo con le ATI che viene esternalizzato: chi dovesse aggiudicarsi la gara avrebbe
dovuto risarcire del danno emergente, ma anche del lucro cessante. La gara andò deserta.
Fermiamoci qui perché questo avviene nel 2009 e, così come è predisposta, la gara è un esempio scolastico di turbativa. Ebbi modo di parlare con il dottor Di Matteo e il dottor Del Bene, i colleghi che seguivano a Palermo le procedure penali, e partivano da un pagamento a monte nel 2002 delle tangenti come ipotesi investigativa. Se ricordate, anche una procura del nord si occupò di questa vicenda e credo anche il dottor Scarpinato, allora procuratore aggiunto a Palermo, venne sentito dalla Commissione antimafia o ecomafia.
Fermiamoci qui perché questo avviene nel 2009 e, così come è predisposta, la gara è un esempio scolastico di turbativa. Ebbi modo di parlare con il dottor Di Matteo e il dottor Del Bene, i colleghi che seguivano a Palermo le procedure penali, e partivano da un pagamento a monte nel 2002 delle tangenti come ipotesi investigativa. Se ricordate, anche una procura del nord si occupò di questa vicenda e credo anche il dottor Scarpinato, allora procuratore aggiunto a Palermo, venne sentito dalla Commissione antimafia o ecomafia.
Dissi loro che noi
avevamo un problema serio. Nel frattempo avevamo vinto davanti al TAR e al CGA,
che parlavano di un cartello in violazione di legge costituito dalle quattro
ATI anche nel 2009.
Il gruppo Falck si fece avanti per un'ipotesi di transazione a costo zero sia per loro che per noi. Le sentenze sia del TAR che del giudice amministrativo purtroppo non fanno fede nel procedimento civile, il procedimento penale ancora era nella fase delle preliminari investigazioni, c'era il rischio di subìre davanti al giudice civile di Milano una condanna alla regione siciliana per 600 o 700 milioni di euro.
Il gruppo Falck si fece avanti per un'ipotesi di transazione a costo zero sia per loro che per noi. Le sentenze sia del TAR che del giudice amministrativo purtroppo non fanno fede nel procedimento civile, il procedimento penale ancora era nella fase delle preliminari investigazioni, c'era il rischio di subìre davanti al giudice civile di Milano una condanna alla regione siciliana per 600 o 700 milioni di euro.
Ritenni quindi opportuno,
oltre che trasmettere ai colleghi della procura di Palermo gli atti che non
avevano sia del TAR che del CGA, che acclaravano questa situazione di palese
illiceità (usa il termine «illegittimità», ma solo formalmente perché di fronte
a vera e propria illiceità, descritta in maniera piena dai due giudici
amministrativi), dissi che, siccome sulla turbativa nel 2009 non c’è alcun
dubbio, ma sussiste il rischio di prescrizione, avrei attivato l'azione
riconvenzionale per 800 milioni di euro, interrompendo anche i termini nei
confronti delle quattro ATI. Sarebbe stata un'azione straordinaria a tutela
delle ragioni della Sicilia.
Poi ho lasciato e non so quale sia lo stato
dell'arte. Con Crocetta ci furono diverse discussioni, perché lui sostenne
pubblicamente una cosa destituita di fondamento, cioè che avevo attivato una
procedura di transazione. Assolutamente no, e ci sono tutti gli atti di Giunta:
avevo interrotto i termini e chiesto una delibera di Giunta per esercitare l'azione
riconvenzionale. Tutto questo è documentale e non aggiungo altro. Alcune
esternazioni del presidente purtroppo sono state sempre su questa linea e non
capisco perché. Mi fermo sulla vicenda termovalorizzatori.
Posso mettervi a disposizione gli atti. Vi è anche una sintesi con riferimento a una delibera di costituzione in giudizio, dove si possono individuare elementi seri di responsabilità, ma che credo sia inutile leggere.
Posso mettervi a disposizione gli atti. Vi è anche una sintesi con riferimento a una delibera di costituzione in giudizio, dove si possono individuare elementi seri di responsabilità, ma che credo sia inutile leggere.
PRESIDENTE. Ci ha dato
il riferimento, poi lo troveremo noi. I documenti che eventualmente ci può
lasciare...
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. No,
vi lascio tutto. Ho anche una cartella che ho tirato fuori dal mio computer
prima di andare via, che vi posso fornire.
Deposito l'atto trasmesso il 13 settembre 2013
alla procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo all'attenzione del
procuratore Messineo e del procuratore aggiunto Agueci che coordinava le
investigazioni in quel settore. Troverete riportate anche la sintesi e le
valutazioni del giudice amministrativo, non c'era ancora la sentenza del CGA,
che vi farò avere (o lo dirò a Marco Lupo) in modo che abbiate il quadro
completo.
Vorrei leggere un brevissimo passaggio a pag. 22
della nota. È il giudice amministrativo che scrive: «quello che si ipotizza e
su cui sono in corso le indagini è che le violazioni di natura amministrativa
riscontrate nella procedura per la stipula delle convenzioni non siano state
semplicemente il frutto di un errore di valutazione degli organi
amministrativi, ma siano invece uno dei segnali più evidenti di una gara
veramente apparente, in cui tutto era già deciso a tavolino». Questo è uno dei
passaggi che anche il CGA farà proprio. Posso lasciare questa nota.
Da un'altra nota che ho trasmesso alla procura di Palermo si evince che la gara del 2009 fu preceduta da un accordo, dal mio punto di vista di magistrato illecito, fra i vertici dell'ARRA e le ATI proprio sul problema del risarcimento danni, cioè i presupposti per determinare che la gara andasse deserta.
Da un'altra nota che ho trasmesso alla procura di Palermo si evince che la gara del 2009 fu preceduta da un accordo, dal mio punto di vista di magistrato illecito, fra i vertici dell'ARRA e le ATI proprio sul problema del risarcimento danni, cioè i presupposti per determinare che la gara andasse deserta.
A febbraio si palesò
purtroppo la grave situazione di Bellolampo. Vi era stata una gestione
emergenziale di tre anni prima, in cui non si era mai fatto nulla, anzi era
addirittura servita per pagare circa 100 milioni di euro destinati agli ATO e
quindi ai debiti che gli ATO avevano con i gestori delle discariche private.
Mi chiamò il procuratore Messineo, che era stato anche mio
procuratore a Caltanissetta, e mi disse che la situazione di Bellolampo era
gravissima, vi era un importante sversamento di percolato, la quinta vasca
all'epoca esistente si sarebbe esaurita ad aprile o maggio e non potevano più
tergiversare sul sequestro preventivo che avevano in animo di fare, anche
perché la situazione era obiettivamente difficile.
Quando Bellolampo era
stata chiusa nell'estate del 2012 per un incendio, i costi di gestione per
trasferire rifiuti al di fuori della Sicilia erano stati immani, quindi a volte
dovevi scegliere tra la cosa meno illecita da portare avanti e il danno minore.
Il dottor
Messineo mi disse che avrebbe fatto il sequestro preventivo e mi avrebbe
affidato la gestione della discarica con facoltà di subdelega, anche perché ero
un organo politico e no n avevo poteri
amministrativi, e nominai il dottor Lupo.
Fu una corsa contro il tempo. Uno degli aspetti
più positivi che riuscimmo a instaurare era questa grande sintonia con tutte le
altre istituzioni in settori dove se non ci si dà una mano non ne vieni mai
fuori, quindi la procura della Repubblica di Palermo, la Corte dei conti e così
via. Riuscimmo a fare l'impossibile, perché prima che si esaurisse la quinta
vasca riuscimmo a fare il primo lotto della sesta vasca entro giugno e a
bandire la gara per la biostabilizzazione, e anche per il secondo step della differenziata,
anche se la situazione di Palermo sotto questo profilo è drammatica.
Impedimmo che Palermo rivivesse i giorni tristi della Campania, anche se il problema della sesta vasca era particolare, perché dove doveva sorgere, essendo un po’ in pendenza, solo una gestione perfetta potrebbe in futuro impedire (sotto di noi non avvenne) un possibile sversamento di percolato. Credo che qualche problema oggi ci sia.
Impedimmo che Palermo rivivesse i giorni tristi della Campania, anche se il problema della sesta vasca era particolare, perché dove doveva sorgere, essendo un po’ in pendenza, solo una gestione perfetta potrebbe in futuro impedire (sotto di noi non avvenne) un possibile sversamento di percolato. Credo che qualche problema oggi ci sia.
PRESIDENTE. L'avevamo
visto la scorsa volta. È una vasca su un pendio.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Chiaramente
la gestione emergenziale pregressa nulla aveva fatto per Bellolampo e tutto
parte sotto la gestione del dottor Lupo e mia.
Riuscimmo quindi a mettere delle pezze e ad
avviare il percorso più corretto che doveva essere seguito anche per la
gestione della discarica, tutto chiaramente al costo sopportato dalla regione
siciliana.
Il problema serio era Amia, perché poi verrà
dichiarata fallita e sapete che c’è un procedimento penale che riguarda anche
gli amministratori, ma non ho notizie più precise. Certamente il comune di
Palermo costituisce una nuova società, che doveva, dovrebbe o dovrà gestire
questa discarica di Bellolampo, ma, come ho detto più volte e ha detto anche il
dottor Lupo al sindaco Orlando, purtroppo l'impostazione è quella stessa di
Amia, quindi il fallimento è dietro l'angolo sotto questo profilo.
Peraltro, nei finanziamenti di Amia non era ricompresa la gestione dalla discarica. Se voi andate a vedere la costituzione di Amia e gli obiettivi contrattuali che doveva raggiungere, non è detto nulla su quello che la società doveva disporre per investire sulla discarica, gestire, progredire. Conoscete la composizione di Amia: i raccoglitori sono sempre di meno, tutti sono diventati dirigenti, grosse infiltrazioni anche nel tessuto del personale, come è emerso anche dall'attività dell'autorità giudiziaria di Palermo.
Peraltro, nei finanziamenti di Amia non era ricompresa la gestione dalla discarica. Se voi andate a vedere la costituzione di Amia e gli obiettivi contrattuali che doveva raggiungere, non è detto nulla su quello che la società doveva disporre per investire sulla discarica, gestire, progredire. Conoscete la composizione di Amia: i raccoglitori sono sempre di meno, tutti sono diventati dirigenti, grosse infiltrazioni anche nel tessuto del personale, come è emerso anche dall'attività dell'autorità giudiziaria di Palermo.
Fu il dottor Teresi che
si occupò della gestione del sequestro preventivo. Con lui interloquii
direttamente e gli rappresentai che nello stesso periodo avevamo chiesto
all'allora Governo Monti di dichiarare l'emergenza sull'intero ciclo dei
rifiuti per quanto riguarda Bellolampo. Stentammo, ma alla fine riuscimmo.
PRESIDENTE. Quindi su
tutta Palermo.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Su tutta Palermo. Per Palermo
sull'intero ciclo dei rifiuti, sul resto del territorio siciliano limitatamente
all'impiantistica. Vi dico subito, perché questo fu poi oggetto di molte
discussioni con persone di Confindustria, che tutti sapevano e lo sapeva anche
l'assessore al ramo, perché nel
Governo Crocetta vi è sempre stato sia nel Governo Lombardo e tuttora vi è la
signora Vanchieri un assessore che è in quota a Confindustria, che noi avremmo
utilizzato...
PRESIDENTE. Il fatto
di Confindustria è strano.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Ma è così.
PRESIDENTE. Diciamo
che «fa parte di», però non può essere in quota a Confindustria.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Solo se facciamo gli struzzi.
PRESIDENTE. Ho capito,
il significato è molto chiaro.
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. Su tutta Palermo. Lo dico io. Mi
risulta personalmente che è in quota a Confindustria. Sapeva quindi
perfettamente che avremmo utilizzato l'emergenza rifiuti per potenziare
soltanto il settore pubblico, perché mai nella storia della regione siciliana,
che è fatta di tante emergenze, furono utilizzati i fondi per favorire il
settore pubblico. A Bellolampo raggiungiamo quindi quel risultato.
Cosa si voleva fare per quanto riguarda il resto del settore della regione siciliana in materia di rifiuti ? Si voleva innanzitutto iniziare a bilanciare il monopolio dei privati nella gestione delle discariche, perché era una situazione surreale: il gestore privato, dimentico di esercitare un servizio di interesse pubblico (intervenni poi con una circolare in materia), chiudeva la discarica al comune che non corrispondeva il prezzo alle condizioni talvolta dovute a richieste unilaterali di modifica contrattuale da parte del gestore.
Cosa si voleva fare per quanto riguarda il resto del settore della regione siciliana in materia di rifiuti ? Si voleva innanzitutto iniziare a bilanciare il monopolio dei privati nella gestione delle discariche, perché era una situazione surreale: il gestore privato, dimentico di esercitare un servizio di interesse pubblico (intervenni poi con una circolare in materia), chiudeva la discarica al comune che non corrispondeva il prezzo alle condizioni talvolta dovute a richieste unilaterali di modifica contrattuale da parte del gestore.
Avveniva il surreale che Monreale andava ad
abbancare a Catania, quindi gli autocompattatori viaggiavano, con buona pace
della tutela ambientale, per tutto il territorio siciliano proprio per questa
ragione. Qualche sindaco nel messinese (non me ne
vorranno se ci sono deputati del messinese) un po’ ci ha marciato a non pagare
i prezzi di conferimento, però in gran parte il problema era serio e, come
sapete, ha determinato l'indebitamento degli ATO e di tutti i comuni.
Viene dichiarata l'emergenza, il 20 dicembre del 2013 riusciamo a pubblicare tre bandi per tre discariche. Sapevamo già la situazione di Mazzarrà Sant'Andrea, perché avevamo un monitoraggio e prescindendo dai lavori della Commissione sapevamo cosa sarebbe accaduto, quindi uno a Messina, Enna abbancava a Catania, quindi Enna, dovevamo creare una concorrenza su Siculiana e quindi ripotenziare Gela, non perché fosse la terra di provenienza del presidente della regione, ma perché logisticamente si imponeva di intervenire lì.
Viene dichiarata l'emergenza, il 20 dicembre del 2013 riusciamo a pubblicare tre bandi per tre discariche. Sapevamo già la situazione di Mazzarrà Sant'Andrea, perché avevamo un monitoraggio e prescindendo dai lavori della Commissione sapevamo cosa sarebbe accaduto, quindi uno a Messina, Enna abbancava a Catania, quindi Enna, dovevamo creare una concorrenza su Siculiana e quindi ripotenziare Gela, non perché fosse la terra di provenienza del presidente della regione, ma perché logisticamente si imponeva di intervenire lì.
PRESIDENTE. Scusi:
Messina, Enna, e...
NICOLÒ MARINO, ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica
utilità della regione siciliana. E Gela. Attenzione, facendo
piattaforme pubbliche, quindi non solo la vecchia discarica, ma un impianto
dotato di quello che dal 2003 era un obbligo di legge, dimenticato in gran
parte del territorio nazionale e sicuramente in Sicilia, cioè la
biostabilizzazione.
Se
avessimo autorizzato anche una vecchia discarica, anche i privati, con tutte le
violazioni ma con l'impianto di biostabilizzazione funzionante, certamente oggi
non ci sarebbe il problema di esaurimento delle discariche.
In sede di conversione
veniamo convocati con il dottor Lupo dalla Commissione ambiente congiunta del
Senato e della Camera presieduta dal senatore Marinello prima dell'estate del
2013, comunque poco prima della scadenza dei sei mesi.
PRESIDENTE. Era già
l'ultimo Governo.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
C'era Letta.
PRESIDENTE. Il
senatore Giuseppe Marinello è presidente della Commissione ambiente al Senato
in questa in questa legislatura, quindi di che anno si trattava ?
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Nel 2013. All'improvviso veniamo convocati, l'utilizzo dell'emergenza era stato
finora fallimentare, quindi ci fu chiesto se intendessimo continuare come
prima, e con il dottor Lupo rispondemmo a tutto.
Dopo l'audizione apprendemmo che vi era stata una nota a firma congiunta di Legambiente e del vicepresidente di Confindustria Catanzaro, gestore della discarica privata, mai trasmessa all'assessorato. Devo dire che correttezza istituzionale avrebbe voluto che in sede di audizione venissimo informati, perché già disponevano di questa nota, ma nessuno ha ritenuto di informarci. Sostanzialmente cosa si dice in questa nota di Catanzaro ? Nulla quaestio per Palermo, perché posso valutare positivamente l'intervento di Legambiente, perché ogni violazione...
Dopo l'audizione apprendemmo che vi era stata una nota a firma congiunta di Legambiente e del vicepresidente di Confindustria Catanzaro, gestore della discarica privata, mai trasmessa all'assessorato. Devo dire che correttezza istituzionale avrebbe voluto che in sede di audizione venissimo informati, perché già disponevano di questa nota, ma nessuno ha ritenuto di informarci. Sostanzialmente cosa si dice in questa nota di Catanzaro ? Nulla quaestio per Palermo, perché posso valutare positivamente l'intervento di Legambiente, perché ogni violazione...
PRESIDENTE. Scusi, nota a firma Confindustria-Legambiente ? Era firmata da Catanzaro come responsabile...
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Si chiama Fontana il Presidente di Legambiente...
PRESIDENTE.
Legambiente Regione Sicilia, non Legambiente nazionale, quindi Confindustria
Sicilia e Legambiente Sicilia ?
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Sì, perfetto. In questa nota si dice che l'emergenza finora è servita, come
emerge dalla relazione della Commissione parlamentare antimafia sempre sulla
Sicilia, per le infiltrazioni mafiose, quindi sostanzialmente si metteva in
dubbio anche l'operato di un Governo che avrebbe fatto dell'emergenza
l'utilizzo che aveva anticipato. Copia una parte di quella relazione, non dice
niente sull'emergenza per Palermo, mentre si oppone alla declaratoria
dell'emergenza sul resto del territorio siciliano limitatamente all'impiantistica.
Ogni violazione della normativa ambientale certamente desta
sospetti in Legambiente e quindi ritenni corretta quella impostazione, anche se
mi sarei aspettato da Legambiente la stessa cosa per Palermo, che aveva vissuto
esattamente la stessa situazione. Guarda caso, tutto si concentrò invece
sull'impiantistica e mi stupii che un uomo di Confindustria, che magari avrebbe
dovuto spingere per le nuove tecnologia, per i lavori di impresa, si opponesse
sotto quel profilo.
Venne comunque concessa, così come era stata disposta dal Governo Monti, l'emergenza in Sicilia che utilizzammo per quanto riguarda l'impiantistica, escludendo Palermo, per fare quei tre impianti. Per Gela succede una cosa particolare.
Venne comunque concessa, così come era stata disposta dal Governo Monti, l'emergenza in Sicilia che utilizzammo per quanto riguarda l'impiantistica, escludendo Palermo, per fare quei tre impianti. Per Gela succede una cosa particolare.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Sì, il presidente Crocetta con subdelega al dottor Lupo.
PRESIDENTE. Viene dato quindi il commissariamento al presidente della
Regione, che a sua volta lo subdelega al commissario straordinario Lupo.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Sì, il direttore generale del Dipartimento acqua e rifiuti. Mentre per Enna e
per Messina avevamo già la VIA, non c'era la VIA per Gela. Il dottor Lupo aveva
convocato la conferenza di servizi per il 20 dicembre 2013. Riceviamo il 19
dicembre una lettera del dottor Gullo, il direttore generale
del Dipartimento territorio ambiente, il quale sostiene che nessuna VIA si
poteva rilasciare, atteso che il piano rifiuti era privo di Valutazione
ambientale strategica (VAS).
Preciso che il piano rifiuti che era stato
approvato dal ministro nel 2012 con la procedura emergenziale e la VAS in
effetti non c'era. Aggiungo che comunque tutta la procedura di VAS era stata
attivata immediatamente dal dottor Lupo già dal febbraio-marzo 2013.
Ci stupimmo, anche perché il dottor Gullo qualche giorno prima aveva rilasciato la VIA per altri impianti privati, quindi non si comprendeva come mai sorgesse il problema, in quanto sembrava che tutti i problemi si addensassero nel momento in cui si volevano fare strutture pubbliche.
Con il dottor Lupo chiamammo il presidente Crocetta e vi fu una riunione con l'assessore Lo Bello, il dottor Gullo, il dottor Marco Lupo e chi vi parla. Il dottor Lupo contestò quello che era avvenuto, stupendosi anche perché a sorpresa era arrivata quella nota. Con grande candore il dottor Gullo disse che gli avevano predisposto questa lettera (stiamo parlando del direttore generale, la massima autorità ambientale regionale amministrativa) che aveva firmato senza leggerla.
Quella fu una delle tante occasioni in cui chiesi a Crocetta di rimuovere Gullo. È stato rimosso da poco, ma purtroppo non è stato ancora sostituito, perché il dottor Lupo, a cui era stato chiesto di rientrare in regione perché è un dirigente esterno, ha ritenuto di mantenere l'incarico di presidente di ARPA Lazio.
Ci stupimmo, anche perché il dottor Gullo qualche giorno prima aveva rilasciato la VIA per altri impianti privati, quindi non si comprendeva come mai sorgesse il problema, in quanto sembrava che tutti i problemi si addensassero nel momento in cui si volevano fare strutture pubbliche.
Con il dottor Lupo chiamammo il presidente Crocetta e vi fu una riunione con l'assessore Lo Bello, il dottor Gullo, il dottor Marco Lupo e chi vi parla. Il dottor Lupo contestò quello che era avvenuto, stupendosi anche perché a sorpresa era arrivata quella nota. Con grande candore il dottor Gullo disse che gli avevano predisposto questa lettera (stiamo parlando del direttore generale, la massima autorità ambientale regionale amministrativa) che aveva firmato senza leggerla.
Quella fu una delle tante occasioni in cui chiesi a Crocetta di rimuovere Gullo. È stato rimosso da poco, ma purtroppo non è stato ancora sostituito, perché il dottor Lupo, a cui era stato chiesto di rientrare in regione perché è un dirigente esterno, ha ritenuto di mantenere l'incarico di presidente di ARPA Lazio.
Quella situazione venne superata, però capii che vi erano
degli ostacoli che andavano palesemente al di là delle scelte strategiche che
potevamo fare noi o aveva in animo di fare il presidente Crocetta.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Certamente. Il 31 dicembre scadeva l'emergenza che non venne prorogata, con il
Governo Letta riuscimmo ad avere un emendamento che venne approvato non ricordo
se dalla Camera o dal Senato, ma il Governo Letta cadde. Avremmo utilizzato il
resto dell'emergenza per fare impianti di compostaggio, dotando ciascun ambito
di una struttura autonoma.
Comunque torniamo indietro. Venimmo tempestati
di interrogazioni parlamentari, venne utilizzata questa lettera riservata del
dottor Gullo e fra l'altro le interrogazioni parlamentari di Arrigoni...
PRESIDENTE. Sì, è
membro della nostra Commissione.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Con tutto il rispetto perché ciascuno fa il proprio lavoro di parlamentare come
ritiene, però ci stupì che un atto riservato fosse prontamente messo a disposizione
di un parlamentare del nord che evidentemente era interessato alla Sicilia.
Credo di avere l'interrogazione...
PRESIDENTE. Vada
avanti, l'interrogazione la ripeschiamo.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana. La troverò dopo. Andiamo avanti.
Come stavamo procedendo ? Da un lato i
termovalorizzatori, dall'altro l'emergenza per bilanciare il monopolio dei
privati attraverso impianti pubblici. Avevamo fatto alcune modifiche alla legge n. 3, quella sui rifiuti del gennaio 2013, e avevamo previsto che
per quanto riguarda i servizi di raccolta, spazzamento e trasporto la
competenza passasse ai comuni. Questo era uno degli obiettivi del Governo
Crocetta e chiaramente ci regolammo sotto quel profilo.
Gli ATO sarebbero scaduti secondo l'ultima proroga a settembre 2013. Crocetta aveva in animo di fare liberi consorzi (sicuramente ne avrete letto sui giornali) e fra le competenze dei liberi consorzi vi era anche quella che riguardava la gestione degli ambiti ottimali sia per i rifiuti che per il servizio idrico integrato.
Gli ATO sarebbero scaduti secondo l'ultima proroga a settembre 2013. Crocetta aveva in animo di fare liberi consorzi (sicuramente ne avrete letto sui giornali) e fra le competenze dei liberi consorzi vi era anche quella che riguardava la gestione degli ambiti ottimali sia per i rifiuti che per il servizio idrico integrato.
Mi chiese quindi un'ulteriore proroga, ma rifiutai, anche
perché avevo capito che, così come era impostata, quella legge sul riordino delle province e dei liberi consorzi non avrebbe
potuto vedere la luce, perché gli errori erano palesi, quindi non volevo ulteriormente sovraccaricare di debiti gli ATO e
quindi i comuni e quindi la regione siciliana.
Qui dobbiamo chiarire un passaggio: la legge che
regolamentava il passaggio dagli ATO ai nuovi ambiti che erano le società di
regolamentazione è la legge n. 9 del 2010 della Regione
siciliana, una legge purtroppo nata
morta, perché nasce quando neanche il piano rifiuti della Regione siciliana era
stato approvato (è datato 2012).
Tutta la tempistica che avrebbe dovuto
determinare il passaggio di quel tipo di personale dagli ATO alle SRR (Società
per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti) e i tempi di
realizzazione erano già saltati di sana pianta. Quella legge prevedeva di fare
i piani d'ambito, poi i singoli piani per ciascuna SRR. Noi cercammo di
invertire l'ordine perché era una violazione temporale, ma la legge era già
superata, quindi ci veniva più semplice approvare dei piani d'ambito dei comuni che in forma singola o associata
avessero deciso di presentarne qualcuno, piuttosto che fare prima il piano d'ambito di
una SRR che non poteva ancora funzionare perché poi doveva essere acclarata con
il passaggio del personale, degli organi amministrativi.
Tenete conto che su 390 comuni per costituire la SRR ne abbiamo commissariati 250 o 270, quindi partivamo con grande ritardo. Compresi che non avremmo avuto la SRR e che sarebbe stato opportuno dare i piani d'ambito e poi la sommatoria dei piani d'ambito di ciascun comune presentato in forma singola o da più comuni in forma associata avrebbe potuto comporre il quadro. Capisco che la procedura anche lì è azzardata, ma ci muovevamo in un mondo surreale e ogni giorno bisognava inventarsi qualcosa da fare.
Tenete conto che su 390 comuni per costituire la SRR ne abbiamo commissariati 250 o 270, quindi partivamo con grande ritardo. Compresi che non avremmo avuto la SRR e che sarebbe stato opportuno dare i piani d'ambito e poi la sommatoria dei piani d'ambito di ciascun comune presentato in forma singola o da più comuni in forma associata avrebbe potuto comporre il quadro. Capisco che la procedura anche lì è azzardata, ma ci muovevamo in un mondo surreale e ogni giorno bisognava inventarsi qualcosa da fare.
Pongo quindi
fino agli ATO e determino un passaggio nominando dei commissari a costo zero (quasi tutti intranei
alla pubblica amministrazione, al massimo personale di prefettura o delle ASL
che ci poteva dare una mano perché poi in certi territori nessuno accettava
l'incarico, a Trapani abbiamo avuto grosse difficoltà), si ha uno scontro durissimo con molti sindaci che avevano
creato la surreale posizione degli ATO gonfiati con tanto personale (c’è stata
una promozione di cui ho trasmesso gli atti a diverse procure, per cui molti
raccoglitori sono diventati dirigenti nei 2-3 giorni prima del 30 settembre
2013), c’è una grande resistenza politica perché chi aveva riempito gli ATO
doveva rispondere del venir meno di parecchi posti lavoro.
Con il dottor Lupo decidemmo di fare un accordo quadro con i
sindacati, dicendo che secondo la legge n. 9 del 2010 avrebbe potuto transitare soltanto il personale
con determinate caratteristiche e tutto il resto sarebbe stato inserito in un
bacino dal quale attingere, perché poi magari i sindaci avrebbero provato ad
assumere personale diverso da quello che aveva già lavorato. Questo accordo
quadro avrebbe salvaguardato quello che rimaneva di questi lavoratori, che fra
l'altro erano un numero consistente.
Non potevamo costruire soltanto impianti
pubblici, puntavamo sul riciclo, per cui costituii una
commissione presso il mio assessorato composta gratuitamente dal professor
Angelini dell'Università di Palermo, dal professor Guarnaccia dell'Università
di Catania, dall'Architetto Greco della VIA-VAS nazionale, dirigente della
regione siciliana, e dal capo della segreteria tecnica del mio assessorato, l'ingegnere Pace. Dovevamo puntare sul
riciclo e supportare ulteriormente i vari passaggi per arrivare alle SRR,
perché Marco Lupo aveva poco personale valido e aveva bisogno del massimo
supporto.
Nella fase costruttiva puntiamo quindi sul
riciclo. Nel frattempo dovevo formalizzare lo stato dell'arte per le quattro
discariche private, quindi costituisco una commissione composta dal mio vice
capo gabinetto, il dottor Buceti, un vicequestore che era alla DIA a
Caltanissetta con cui avevo collaborato quando ero magistrato, dall'ingegnere
Pace e si avvale della presenza di una straordinaria dirigente dell'ARPA Palermo,
la dottoressa Di Franco, che sotto il profilo tecnico ha dato un apporto non
indifferente ai lavori della commissione.
Il Nucleo operativo ecologico (NOE) dei Carabinieri di
Palermo mi aveva già contattato mesi prima e il 29 ottobre formalizza una richiesta
di supporto tecnico, ci chiede una sorta di consulenza tecnica nelle fasi di
preliminari investigazioni (chiaramente erano delegati dalla procura di
Palermo) per quanto riguarda la discarica di Siculiana.
Stavamo parlando della vicenda della nota alla Commissione
ambiente del vicepresidente di Confindustria. Per quanto riguarda Catanzaro,
anni prima, quando io ero in procura a Caltanissetta un collega si occupò di
un'altra vicenda, perché il gruppo Catanzaro aveva chiesto di costruire ad Astro, un comune in provincia di Enna, una piattaforma
privata. All'epoca era Ministro la Prestigiacomo, il dottor Lupo era direttore
generale, ci fu una levata di scudi della popolazione perché era una zona
agricola coltivata.
Ci fu un sopralluogo del ministro, del colonnello Di Caprio,
vice comandante del NOE, e del dottor Lupo per capire cosa stesse accadendo.
Questo sopralluogo fu fatto di venerdì o di sabato, il lunedì successivo (sto
parlando di 4-5 anni fa) chiesero gli atti e poi
Catanzaro ritirò ogni richiesta. Ci fu però una vicenda giudiziaria che io non
conosco bene, ma mi ricordavo di Catanzaro anche sotto questo profilo e lo
abbinavo
al discorso che il NOE lo attenzionava da tempo anche per questa vicenda che aveva
visto la presenza di Di Caprio.
Cosa era accaduto per la creazione di questa
benedetta discarica ? Lo troverete anche
nella relazione della commissione che vi posso mettere a disposizione, ma
sicuramente il dottor Lupo ve ne potrà dare ulteriori copie. Erano sorti dei
problemi fra l'allora sindaco del comune di Siculiana e il gruppo Catanzaro, perché questa discarica su terreni di proprietà del comune
(alcuni in corso di espropriazione) la voleva fare il comune di Siculiana.
Lì nacque una delle tante surreali
vicende antimafia siciliane, perché il sindaco venne arrestato insieme al capo
dell'ufficio tecnico e del comandante dei vigili urbani perché accusato da
Catanzaro di voler costruire e gestire questa discarica per favorire dei
mafiosi. Il sindaco verrà poi assolto, quindi l'antimafia nasce con questo
passaggio drammatico e surreale. Ebbi poi modo di incontrare il sindaco, che
credo sia tutt'oggi molto colpito da quella vicenda giudiziaria.
Vengono assolti e il NOE ci chiede di svolgere degli accertamenti anche sulle particelle perché il giudice è molto duro in questi passaggi. Vi consegno la nota del NOE.
Vengono assolti e il NOE ci chiede di svolgere degli accertamenti anche sulle particelle perché il giudice è molto duro in questi passaggi. Vi consegno la nota del NOE.
PRESIDENTE. Il NOE
chiede di fare accertamenti alla procura...
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Questa parte dovremmo segretarla.
PRESIDENTE. Dispongo
la disattivazione dell'impianto audio video.
(La Commissione prosegue
in seduta segreta indi riprende in seduta pubblica).
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
La Commissione quindi parte sia dalla vicenda della nota che vi ho citato, sia
da questa richiesta urgente del NOE per fare una disamina
completa di tutte le autorizzazioni di cui aveva beneficiato la Catanzaro
costruzioni.
Ironia della sorte, chi voleva criticare il
Governo della Regione siciliana e chiedeva l'emergenza grazie solo
all'emergenza aveva avuto la possibilità di costruire e gestire questa
discarica: tutta la storia della discarica di Siculiana passa per l'emergenza,
anche con alcuni atti prefettizi in cui probabilmente ci sono degli errori. Non
voglio però dilungarmi sul contenuto tecnico, che potrete valutare
autonomamente.
Poniamoci sul problema autorizzativo a monte con
cui appunto avevo iniziato il mio intervento. Qui ci sono dei casi di scuola di palesi violazioni della normativa,
gravissime violazioni di leggi poste in essere dal territorio e ambiente a
favore della Catanzaro costruzioni. Farò due passaggi di cui forse uno bisogna
segretare.
In una delle tante autorizzazioni per ampiamento sia VIA che
AIA 2006, 2007 e 2008 trovate che a un certo punto l'assessorato al territorio
e ambiente correttamente impone per l'ampliamento della vasca V3 gli impone di
fare l'impianto di biostabilizzazione, che non verrà mai fatto. A distanza di
un anno Catanzaro chiede un altro ampliamento, e lo chiede dove doveva sorgere
l'impianto di biostabilizzazione, la Regione siciliana se lo dimentica e gli dà
l'ulteriore ampliamento.
Arriviamo al 2009. Se il Governo Lombardo fu lungimirante
sulla vicenda dei termovalorizzatori, perché la Sicilia sarebbe diventata per
la potenzialità di quei termovalorizzatori, così
come erano
stati impostati, la discarica di Europa, fu responsabile in maniera
preponderante di queste violazioni amministrative.
Nel 2009 si
hanno i più grossi ampliamenti, che noi paghiamo oggi, delle discariche, con
particolar riferimento a Siculiana e Oikos, 2,7 milioni di metri cubi per
Oikos, 3 milioni di metri cubi per Catanzaro costruzioni. Gli istruttori della
pratica correttamente si chiedono perché dare questa volumetria così ampia in
quel territorio, perché Trapani debba avvalersi di questo, perché a Siculiana e
non a Enna o in qualsiasi altro posto della regione siciliana, in quanto non
era motivato, perché questa volumetria spaventosa, perché non ci fosse nulla
sull'impianto di biostabilizzazione, che nel 2003 era un obbligo di legge.
Purtroppo la storia italiana è fatta anche di deroghe, e di
anno in anno si andò avanti con deroghe all'applicabilità della normativa
europea sulla biostabilizzazione. Nel 2008 la Comunità europea si arrabbia e
dice basta all'Italia, quindi il dottor Lupo come direttore del Ministero
dell'ambiente emana una circolare in cui impone che non possa essere rilasciata
alcuna autorizzazione senza l'impianto di biostabilizzazione, a meno che non si
tratti soltanto di discariche in corso di gestione.
Come interpreta la regione siciliana questa cosa ? Che quello è un ampliamento. Fra l'altro, questa vasca V4 è
anche fisicamente distinta dalle altre vasche, da cui è divisa da una strada
pubblica, e 3 milioni di metri cubi non possono mai essere un ampliamento di
discarica, come neanche i 2,7 milioni di Oikos. Nonostante quanto rilevato,
inoltre, ritiene di non imporre l'impianto di biostabilizzazione. Vi consegno
la relazione.
Avvengono due cose, ma forse è meglio segretare
questa parte.
PRESIDENTE. Dispongo
la disattivazione dell'impianto audio video.
(La Commissione prosegue
in seduta segreta indi riprende in seduta pubblica).
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Quello che era emerso e che ci aveva imposto il
trasferimento dell'AIA dall'assessorato territorio e ambiente al mio
assessorato era assolutamente corretto, e collegandomi con la vicenda di Astro
è chiaro che loro sapevano che, se non fosse intervenuto il Governo nazionale e
il Ministro dell'ambiente, avrebbero avuto l'ennesima autorizzazione, perché
tutte le procedure autorizzative, come vedrete anche per le relazioni di Oikos
e di Mazzarà, sono assolutamente surreali, dal mio punto di vista non solo
responsabilità amministrative, ma anche responsabilità penali, ma questo non
competeva a me valutarlo né allora, né oggi, è una mia valutazione extra
ordinem.
Passiamo a
Oikos. Almeno Catanzaro gestiva la discarica in maniera corretta nel rispetto
della normativa ambientale, invece Oikos era un disastro, tanto che trasmisi
gli atti, perché se ne occupava la procura di Palermo perché le autorizzazioni
erano state rilasciate a Palermo, quindi la competenza territoriale era di
quella procura, ma per eventuali reati ambientali la competenza è di Catania e
infatti sia per Mazzarrà che per Oikos furono trasmessi alla rispettiva
autorità giudiziaria anche agli atti della relazione. Credo ci siano dei
procedimenti, però non posso aggiungere altro.
Per quanto riguarda
Oikos furono revocate tutte le autorizzazioni precedenti, c’è un problema di post mortem, una situazione
gravissima anche sotto il profilo della tutela ambientale. La Regione siciliana
avrebbe dovuto esercitare (questo vale anche per le vasche esaurite della
Catanzaro costruzioni nella discariche Siculiana) le azioni di risarcimento
danni. Anche se non ci sono responsabilità penali, non devi valutarle tu, in
quanto non sei estraneo a quei princìpi di terzietà e indipendenza, che
appartengono non soltanto alla magistratura, ma anche all'alta amministrazione,
come cercavamo di far capire ai dirigenti della Regione siciliana e anche ai
politici, che pressano troppo sui dirigenti. Alcuni dirigenti hanno avuto
purtroppo la debolezza di cedere alle richieste della politica e ne hanno anche
pagato le spese.
La regione aveva il dovere di intraprendere azioni di risarcimento danni perché, ad esempio, l'impianto di biostabilizzazione è una condizione essenziale del contratto. Nessuno si è accorto nel 2007 che è stato violato il contratto e manca l'impianto di biostabilizzazione ?
La regione aveva il dovere di intraprendere azioni di risarcimento danni perché, ad esempio, l'impianto di biostabilizzazione è una condizione essenziale del contratto. Nessuno si è accorto nel 2007 che è stato violato il contratto e manca l'impianto di biostabilizzazione ?
Ci sarebbe un problema di autorizzare
ampliamenti alle discariche, come sono stati dati nel 2008 e nel 2009 ? No.
Quello che
noi viviamo oggi, compreso l'esaurimento delle discariche, è il frutto di una
palese gestione illecita dell'amministrazione pubblica e, leggendo tutte le
relazioni, potrete verificarlo.
I prezzi di conferimento in discarica chiaramente si riversano sulla tariffa, ma nessuno aveva mai accertato e (non ci arriverò neanch'io perché sono costretto ad andar via) nessuno ha mai accertato se l'investimento dell'imprenditore in 100 autisti e 100 autobotti fosse gonfiato.
Nessuno l'ha mai verificato, e tutto questo modificava, unitamente ai prezzi di trasporto, i prezzi di conferimento in discarica. Questo è uno dei lavori della Commissione, non so se i miei successori abbiano spinto per questo accertamento, ma è essenziale compierlo e nessuno l'ha mai fatto.
I prezzi di conferimento in discarica chiaramente si riversano sulla tariffa, ma nessuno aveva mai accertato e (non ci arriverò neanch'io perché sono costretto ad andar via) nessuno ha mai accertato se l'investimento dell'imprenditore in 100 autisti e 100 autobotti fosse gonfiato.
Nessuno l'ha mai verificato, e tutto questo modificava, unitamente ai prezzi di trasporto, i prezzi di conferimento in discarica. Questo è uno dei lavori della Commissione, non so se i miei successori abbiano spinto per questo accertamento, ma è essenziale compierlo e nessuno l'ha mai fatto.
Mi hanno chiesto a volte se potremmo avere in Sicilia
problemi come nella Terra dei fuochi, ma non lo sappiamo perché sono mancati in
Sicilia (e questa è un'altra grande responsabilità) i veri controlli di Arpa e
provincia. Non sono i 3 carabinieri del NOE a Palermo e i 3-4 a Catania, anche
perché il processo penale deve essere residuale, ci deve essere la capacità
della pubblica amministrazione di ripristinare la legalità, non possiamo
delegare sempre al processo penale, alle indagini, perché il processo penale
può anche non raggiungere i suoi effetti per ragioni varie, ma c’è una
responsabilità morale, amministrativa, politica, penale, e sono concetti
assolutamente diversi, come si cercò di dimostrare.
Sono convinto che, se l'ipotesi investigativa che i colleghi
di Palermo seguono è quella di un pagamento di tangenti a monte e poi per
l'intervento della Corte di giustizia e per la gara deserta nel 2009 non fu
possibile per i privati che si aggiudicarono e furono i firmatari delle
convenzioni rientrare in un'ipotesi investigativa di quel denaro, anche perché
la Catanzaro costruzioni faceva parte di una delle ATI che si aggiudicò,
l'ampliamento delle discariche è sospetto.
Mi sono chiesto perché Lombardo facesse due cose contrapposte, ma la verità è che quella dei termovalorizzatori dal mio punto di vista fu una guerra politica vera e propria con il senatore Firrarello che spingeva per il discorso dei termovalorizzatori. La guerra sui termovalorizzatori, più che essere una guerra di giustizia (poi magari i fini di giustizia coincidono casualmente con altri fini, come sempre capita), mi è sembrata una guerra politica, perché non si giustifica assolutamente l'ampliamento a dismisura delle discariche del 2009 proprio sotto la gestione Lombardo.
Mi sono chiesto perché Lombardo facesse due cose contrapposte, ma la verità è che quella dei termovalorizzatori dal mio punto di vista fu una guerra politica vera e propria con il senatore Firrarello che spingeva per il discorso dei termovalorizzatori. La guerra sui termovalorizzatori, più che essere una guerra di giustizia (poi magari i fini di giustizia coincidono casualmente con altri fini, come sempre capita), mi è sembrata una guerra politica, perché non si giustifica assolutamente l'ampliamento a dismisura delle discariche del 2009 proprio sotto la gestione Lombardo.
PRESIDENTE. Quella dei
termovalorizzatori, più che una guerra politica, era una guerra di interessi:
ballavano tanti soldi...
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
C'era anche un'inchiesta a Catania per il problema dei terreni. Era a progetto
libero: chi presentava l'offerta...
PRESIDENTE. Se i
colleghi vogliono prendere visione dell'approfondimento sulla Sicilia, nella
relazione c'era anche scritto dell'unico notaio che aveva fatto tutta
l'operazione, c'era una serie di indizi (più che indizi) che facevano pensare a
una situazione che è ancora oggetto di un'indagine giudiziaria importante.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Presidente, vi do gli atti che riguardano il sequestro preventivo di Bellolampo
con le nomine. Per ora mi fermerei qui, scusandomi per essere stato prolisso.
PRESIDENTE. Grazie. Do
la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti e formulare
osservazioni.
STEFANO VIGNAROLI.
Innanzitutto grazie. Vorrei chiederle un approfondimento per quanto riguarda la
discussa discarica di Siculiana, che è partita pubblica e poi è diventata
privata, per comprendere il passaggio da pubblica a privata. Pag. 32
Vorrei sapere dove siano
finiti i 200 milioni dell'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri
n. 3887 per quanto riguarda l'impiantistica pubblica e la raccolta
differenziata, come siano stati gestiti questi soldi e se sia possibile che funzionario
come Canova abbia potuto agire da solo, visto che comunque
era un funzionario, e se fossero coinvolti altri dirigenti o altri soggetti, se
ritenga che qualcuno sia stato premiato da alcune scelte politiche e
amministrative.
GIUSEPPE COMPAGNONE. Una
cosa importante sono gli impianti di compostaggio. Il programma del 2012
approvato dal ministero prevedeva tutta l'impiantistica, perché lei mi insegna
che senza quegli impianti non si può fare altro che ampliare le discariche.
Il ciclo integrato dei rifiuti, così come previsto dal progetto della regione siciliana, metteva al centro la raccolta differenziata per la quale a monte ci devono essere soprattutto degli impianti di compostaggio, altrimenti viene vanificata e si deve ricorrere alle discariche.
La domanda è molto semplice e traspare dalle sue considerazioni. In Sicilia erano previsti ben 19 impianti di compostaggio, non ne è stato realizzato alcuno e sono sostanzialmente fermi. Lei ritiene che in ogni passaggio di questi impianti ci siano stati dei ritardi determinati da interessi vari, che hanno fatto sì che non partisse mai il piano di gestione dei rifiuti in Sicilia per continuare ad ampliare le discariche ? Il piano regionale fu infatti approvato dal Ministero nel 2012.
Dissento però dal suo ultimo appunto perché sono stato sindaco dell'unico posto in cui c’è un impianto di compostaggio pubblico e so quanti bastoni tra le ruote ci sono stati messi, perché si è fatto di tutto per farlo chiudere, ma alla fine ce l'abbiamo fatta ! Io ho conosciuto la regione siciliana e la capacità dei funzionari di frenare, di alterare, e vorrei ricordare che direttore di ARRA era un certo Crosta che poi denunciò il Presidente Lombardo. Credo che nel tessuto dei funzionari della regione siciliana sia allocato il vero cancro e che la politica non sempre abbia la forza di contrastarlo, anche perché cambia, si muove, e lei ne è un esempio perché alla fine è stato rimosso e non ha completato un percorso.
Il ciclo integrato dei rifiuti, così come previsto dal progetto della regione siciliana, metteva al centro la raccolta differenziata per la quale a monte ci devono essere soprattutto degli impianti di compostaggio, altrimenti viene vanificata e si deve ricorrere alle discariche.
La domanda è molto semplice e traspare dalle sue considerazioni. In Sicilia erano previsti ben 19 impianti di compostaggio, non ne è stato realizzato alcuno e sono sostanzialmente fermi. Lei ritiene che in ogni passaggio di questi impianti ci siano stati dei ritardi determinati da interessi vari, che hanno fatto sì che non partisse mai il piano di gestione dei rifiuti in Sicilia per continuare ad ampliare le discariche ? Il piano regionale fu infatti approvato dal Ministero nel 2012.
Dissento però dal suo ultimo appunto perché sono stato sindaco dell'unico posto in cui c’è un impianto di compostaggio pubblico e so quanti bastoni tra le ruote ci sono stati messi, perché si è fatto di tutto per farlo chiudere, ma alla fine ce l'abbiamo fatta ! Io ho conosciuto la regione siciliana e la capacità dei funzionari di frenare, di alterare, e vorrei ricordare che direttore di ARRA era un certo Crosta che poi denunciò il Presidente Lombardo. Credo che nel tessuto dei funzionari della regione siciliana sia allocato il vero cancro e che la politica non sempre abbia la forza di contrastarlo, anche perché cambia, si muove, e lei ne è un esempio perché alla fine è stato rimosso e non ha completato un percorso.
I politici passano, i funzionari restano e spesso
determinano gli atti, quindi la vedo diversamente sul discorso di Lombardo, le
posso garantire che dietro quella battaglia contro i termovalorizzatori ci fu
una battaglia di principio, perché si riteneva che quello fosse un grande business, perché anche dai miei
calcoli, su un investimento di circa 5
miliardi di euro, nell'arco dei 25 anni successivi ci sarebbero
state entrate per circa 60 miliardi di euro, il che significa che averlo fermato con
tanta determinazione non fu una sciocchezza, fu una battaglia di principio.
Nei vari ampliamenti di discariche c’è invece la «buona volontà» di tanti funzionari che si prestavano a fare queste cose, alcuni probabilmente anche in buona fede perché immaginavano di ampliare per accogliere l'immondizia, qualcun altro in malafede (credo che qualcuno sia stato inquisito per questo motivo). Mentre quindi è acclarata la malafede di molti funzionari, non lo è quella dei politici. La verità è che spesso si fanno delle valutazioni sbagliate.
Le chiedo quindi se lei ritenga veramente che il sistema individuato nel piano dei rifiuti sia stato fermato appositamente e cosa intendesse attivare se non si fosse fermato, perché mi risulta che l'impiantistica sia sostanzialmente ferma.
Nei vari ampliamenti di discariche c’è invece la «buona volontà» di tanti funzionari che si prestavano a fare queste cose, alcuni probabilmente anche in buona fede perché immaginavano di ampliare per accogliere l'immondizia, qualcun altro in malafede (credo che qualcuno sia stato inquisito per questo motivo). Mentre quindi è acclarata la malafede di molti funzionari, non lo è quella dei politici. La verità è che spesso si fanno delle valutazioni sbagliate.
Le chiedo quindi se lei ritenga veramente che il sistema individuato nel piano dei rifiuti sia stato fermato appositamente e cosa intendesse attivare se non si fosse fermato, perché mi risulta che l'impiantistica sia sostanzialmente ferma.
PRESIDENTE.
Giustamente lei ha segnalato questa carenza di controlli, che può essere dovuta
a tanti motivi come l'insufficienza
del personale, perché probabilmente
l'Arpa è una struttura molto piccola rispetto a quelle che sono le esigenze e
le problematiche in Sicilia.
Visto che l'Arpa oggi con la regolamentazione vigente è fortemente incardinata dentro le politiche della regione, a chi risponde l'Arpa nella Regione Sicilia o almeno a chi rispondeva durante il suo mandato ? L'Arpa di fatto è un'agenzia regionale e il direttore viene nominato dalla regione. Noi stiamo facendo una battaglia per cercare di dividere la struttura tecnica da quella amministrativa regionale, però a legislazione vigente gli input vengono dati dalla regione.
I prezzi del conferimento venivano definiti sostanzialmente dal gestore. Non c’è una regolamentazione a livello regionale che tende a definire, almeno per quanto riguarda i rifiuti urbani, il costo del conferimento ? Questo è quello che dovrebbe succedere.
Visto che l'Arpa oggi con la regolamentazione vigente è fortemente incardinata dentro le politiche della regione, a chi risponde l'Arpa nella Regione Sicilia o almeno a chi rispondeva durante il suo mandato ? L'Arpa di fatto è un'agenzia regionale e il direttore viene nominato dalla regione. Noi stiamo facendo una battaglia per cercare di dividere la struttura tecnica da quella amministrativa regionale, però a legislazione vigente gli input vengono dati dalla regione.
I prezzi del conferimento venivano definiti sostanzialmente dal gestore. Non c’è una regolamentazione a livello regionale che tende a definire, almeno per quanto riguarda i rifiuti urbani, il costo del conferimento ? Questo è quello che dovrebbe succedere.
STEFANO VIGNAROLI. Cento euro a tonnellata, se non sbaglio. È tra i più alti d'Italia dopo
la Campania.
PRESIDENTE. No, questo
è troppo alto, però sui rifiuti urbani che sono in privativa non c’è una libera
contrattazione del gestore che decide che prezzo fare: normalmente nel nostro
ordinamento o c’è un'agenzia d'ambito che definisce i prezzi medi di
conferimento, tenendo conto degli investimenti delle aziende nelle realtà più
evolute, o la regione in qualche modo determina questi prezzi. Se sono
obbligato a portarlo perché sono in privativa e il gestore fa il prezzo che
vuole, questo si ripercuote sulle tasse o la tariffa dei cittadini, quindi
vorrei capire come funzioni.
Abbiamo parlato molto di questo gestore del gruppo Catanzaro, Sicula Trasporti, però nella scorsa legislatura (ma anche oggi rimangono problemi aperti) è emersa la questione di Mazzarrà Sant'Andrea ed i rapporti con la società Tirrenoambiente che dire discussa è poco. Abbiamo Sicula Trasporti, Oikos, Mazzarrà Sant'Andrea, Siculiana. Vorrei conoscere il suo punto di vista su questa di Mazzarrà Sant'Andrea e della Tirrenoambiente.
Abbiamo parlato molto di questo gestore del gruppo Catanzaro, Sicula Trasporti, però nella scorsa legislatura (ma anche oggi rimangono problemi aperti) è emersa la questione di Mazzarrà Sant'Andrea ed i rapporti con la società Tirrenoambiente che dire discussa è poco. Abbiamo Sicula Trasporti, Oikos, Mazzarrà Sant'Andrea, Siculiana. Vorrei conoscere il suo punto di vista su questa di Mazzarrà Sant'Andrea e della Tirrenoambiente.
Non so se ci siano delle indagini in corso, si
ipotizzano abnormi ampliamenti delle discariche che, come lei ha segnalato, non
sono ampliamenti, ma sono veri e propri nuovi invasi. Sarà cura del nostro
lavoro di approfondimento in Sicilia capire se questo fosse un modo per
rispondere a una situazione di emergenza o sotto vi fosse anche altro, come mi
sembra si ipotizzi anche da alcune sue dichiarazioni. Queste erano le cose che
tenevo a sottolineare.
STEFANO VIGNAROLI.
Faccio solo una precisazione: erano 294 euro non a tonnellata, ma per abitante.
È il secondo più alto dopo la Campania: 294 euro ad abitante.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Molte delle risposte alle domande poste le troverete nelle relazioni che sono
assolutamente tecniche e molto importanti.
A proposito della proprietà
delle discariche, vi leggo alcuni passaggi per le vasche V1 e V2 di Catanzaro: «Il
progetto per la realizzazione delle vasche V1 e V2 in ampliamento della vasca
esistente VE è stato approvato dalla Prefettura di Agrigento in data 05/12/2001
in difformità al divieto di autorizzare discariche che non fossero a titolarità
e gestione pubblica, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, dell'OPCM n. 2983 del 1999».Questa stessa cosa la troverete anche per altre
parti.
Nel 2005 o
2006 ci fu una modifica di questa norma che impediva di autorizzare e far
gestire discariche ai privati, quindi
molte delle autorizzazioni furono rilasciate palesemente in violazione dell'ordinanza
della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Lei chiedeva che fine abbiano fatto i soldi
dell'impiantistica. Le posso dire che quando abbiamo gestito i sei mesi di
emergenza, a parte che i fondi erano già stati destinati alla Sicilia, quindi quando
fu fatto il decreto-legge sull'emergenza non fu necessario approntare nuovi
fondi. I fondi pregressi furono tutti destinati
per ripianare i debiti degli ATO, è questa la situazione. Fra l'altro...
STELLA BIANCHI. I fondi
destinati agli impianti sono andati a ripianare i debiti degli ATO...
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Parliamo dell'ultima emergenza prima della nostra, tre anni
prima, circa 100 milioni di euro furono utilizzati soltanto per ripianare i
debiti degli ATO nei confronti dei gestori di discariche private, quindi
l'indebitamento continua.
Tra l'altro, una delle cose surreali della legge n. 9, che mi sono stupito che il commissario non
abbia impugnato, perché l'ideatore della
legge è sempre l'avvocato Pier Carmelo Russo, quello dei termovalorizzatori,
quindi magari è stata una sua capacità particolare, prevedeva la liquidazione
unica. Se per far venir meno gli ATO bisogna arrivare alla liquidazione unica,
significa che fallisce la Regione siciliana. Tra l'altro, una delle
cose surreali della legge n.
Con l'allora collega Bianchi, che era assessore al ramo
dell'economia, si decise infatti di valutare con attenzione questo passaggio,
perché delle due l'una: o fallisce l'ATO o il
Comune, o la regione siciliana, perché quando hai un ATO con 50-60 milioni di
debiti come li puoi ripianare mai ? Anche Comuni con questi
debiti (Messina molto di più) come possono essere ripianati ? C’è il rischio di un fallimento, non puoi più gestire.
Onorevole, mi aveva posto un'altra domanda che
ho scritto, ma non riesco a leggere la mia calligrafia, il che è grave.
STEFANO VIGNAROLI. Se il funzionario Canova poteva aver agito da solo, se ci
fosse il coinvolgimento anche di gente tipo Sansone...
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Canova è una piccola ruota del carro: è tutta la
struttura che andrebbe cambiata. Canova è una pedina, ma personalmente non
credo neanche alla buonafede di Gullo, perché uno che firma un atto senza
neanche leggerlo (potrete verificare anche con il dottor Lupo questa riunione
surreale che c’è stata), tu quantomeno lo cacci. Io
ho chiesto più volte a Crocetta di cacciarlo. Alla fine chi fa i controlli ?
Sapete cosa
ha fatto Gullo ? Quando iniziano i
procedimenti per Oikos (ancora non avevano fatto gli arresti a Palermo di Oikos) e
anche per Catanzaro, nella conferenza di
servizi scrive che tutto è a posto, poi ci sono gli arresti e dopo due giorni
modifica la linea. Fino al procedimento di secondo livello di Catanzaro ha
continuato a sostenere che la biostabilizzazione non andava imposta. Solo Marco Lupo l'ha
scritto nella conferenza di servizi, ma io ero già andato via. Questa è la
situazione.
Stiamo parlando della massima autorità ambientale della
regione siciliana, e ci volevano gli arresti per vedere queste cose ? Poi il GIP di Palermo utilizzerà anche la relazione Oikos che
noi abbiamo scritto.
Il fatto contestato a Canova è in un periodo successivo, i fatti della procura di Palermo vanno dal 2010 al 2011 se li vedete come contestazioni, noi arretriamo sul processo
autorizzativo al 2009 anche per Oikos, quindi come fai ancora a negare
l'evidenza, se non sei incapace di intendere e di volere ? Mi sono anche stupido che i colleghi non abbiano
attenzionato questi fatti.
Sugli impianti di compostaggio, la cosa più
semplice da fare: se avessimo avuto la proroga dell'emergenza, che poi non
abbiamo avuto, li avremmo fatti, e 3 o 4 riuscimmo a farli con la vecchia
emergenza.
Certo che è tutto fermo, perché il nostro passaggio graduale
prevedeva: fine degli ATO, concorrenza alle discariche private, impianti di
compostaggio e riciclo. Questo era il nostro passaggio, molto semplice, anche
perché gli impianti di riciclo li fai subito, anche oggi puoi trasformare la
frazione organica in biometano e realizzare impianti in 8-9 mesi. Non è una
cosa complicata, la puoi fare. Tra l'altro, prendi gli incentivi del biometano,
fai abbancare i rifiuti anziché a 90-100 euro li fai a 50-60. Ci sono mille
soluzioni, fra l'altro è tutto il riciclo il meno complicato, ma devi partire
dall'impianto di compostaggio.
Sicula Trasporti. Possiamo secretare.
(La Commissione prosegue
in seduta segreta indi riprende in seduta pubblica).
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
L'Arpa, come vi dicevo, ha anche dei funzionari di
polizia giudiziaria, ma tutti i dirigenti sono appannaggio di chi li nomina
(provincia di Palermo, Commissario della provincia di Palermo). Viene nominato un ufficiale dei carabinieri,
un ex generale, persona perbene che ha avuto due
ictus.
Presidente, lei si dovrebbe far raccontare, quando scenderà in Sicilia, dal
sindaco Orlando, dai sindacati cos'erano le riunioni pubbliche. Questo che
doveva esercitare una serie di attività di controllo (noi l'avevamo scomodato
per il fallimento APS a Palermo, 52 comuni serviti da APS) aveva avuto due
ictus, presidente, e la Giunta rideva.
Non voglio segretare perché l'ho anche scritto,
mi spiace sotto il profilo umano perché è un uomo delle istituzioni e la colpa
è dei familiari che gli consentono di accettare un incarico di questo tipo, ma
quando lo conobbi chiamai Crocetta e gli dissi allarmato: «Rosario, la Giunta
ride». Mi rispose che la moglie era brava: aveva
nominato questa persona perché la moglie era stata revisore dei conti a Gela e
quindi dovevamo contattare la moglie per far ragionare questa persona.
Questa è la regione siciliana, Presidente, e questa è una delle tantissime cose che bisognava fronteggiare.
Voglio dire anche perché l'ho detto più volte che il referente in Sicilia di Renzi è l'onorevole Faraone, a cui nel febbraio 2014, poco prima di andare via, ancora assessore, dissi: «Se gli lasciate ancora nelle mani la Sicilia, finirà per distruggerla». Oggi finalmente lui sta litigando con Crocetta.
Questa è la regione siciliana, Presidente, e questa è una delle tantissime cose che bisognava fronteggiare.
Voglio dire anche perché l'ho detto più volte che il referente in Sicilia di Renzi è l'onorevole Faraone, a cui nel febbraio 2014, poco prima di andare via, ancora assessore, dissi: «Se gli lasciate ancora nelle mani la Sicilia, finirà per distruggerla». Oggi finalmente lui sta litigando con Crocetta.
Ho depositato alla Corte dei conti tutte le note
che avevo scritto a Crocetta su come venivano fatte le Giunte: non c'erano
ordini del giorno, erano convocate a minuti, a Palermo, quando tu potevi essere
in qualsiasi altra parte del mondo, nessuno studiava le cose, ed è tutto
documentato. La Corte dei conti, che ha rinviato a giudizio Crocetta e altri
colleghi per la vicenda dell'informatizzazione, trova scritte
dichiarazioni mie e di Luca Bianchi. Di che dobbiamo discutere ? Il problema è che bisogna cacciare le persone.
PRESIDENTE. Non
compete ovviamente a noi.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Questo è il mio punto di vista, come continuo a dire, come avevo anticipato la vicenda Montante...
PAMELA GIACOMA GIOVANNA
ORRÙ. Lei si rende conto della gravità di quello che dice ?
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Assolutamente, ma io l'ho già detto. Questa
macchina è assolutamente complessa, anche la migliore squadra avrebbe
difficoltà...
PRESIDENTE. Stiamo ai
temi nostri.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Nel settore dei rifiuti la migliore squadra avrebbe grandi difficoltà a
riprendere in mano questa situazione. Nel momento in cui la gestione diventa
approssimativa per una serie di circostanze che ho ufficialmente comunicato in
tutte le sedi competenti (non è quindi una novità che dico a voi, l'ho già
fatto in passato), diventa impossibile recuperare questa situazione.
PAMELA GIACOMA GIOVANNA
ORRÙ. Volevo precisare che quello che lei ha detto l'abbiamo capito
perfettamente. Siccome lei ha fatto un riferimento preciso a una nomina e a
come le persone vengono nominate, la mia battuta «lei si rende conto della gravità di quello
che dice ?» era in questo senso, non rispetto a tutto il
resto. Già è grave quello che è stato detto, questo è ancora più grave....
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Io sono andato via per questo.
PAMELA GIACOMA GIOVANNA
ORRÙ. Un commissario che viene nominato perché la
moglie era brava è ancora più grave.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
È assolutamente così e lo ribadisco, ma l'ho anche dichiarato e contestato. Non
ci sono cose che non abbia cercato di fare per rimettere in piedi la
situazione.
PRESIDENTE. Va bene
(va bene per modo di dire). La ringraziamo per tutta la serie di indicazioni
che ci ha dato, adesso inizieremo il nostro approfondimento in Sicilia,
riprendendo anche in mano alcune questioni che qui abbiamo toccato
relativamente, perché tutta la vicenda della gestione della discarica di
Mazzarrà ha tutta una serie di aspetti che non riguardano solo la gestione dei
rifiuti.
C’è anche la questione di Tirrenoambiente, di
alcune relazioni che questa società intrattiene e attività in ambito
internazionale. Sono cose che comunque approfondiremo con calma.
STELLA BIANCHI. Mi rimane
altrimenti questo dubbio. Lei diceva che come primo atto del suo insediamento
aveva chiesto lo spostamento del potere di
rilascio dell'AIA al suo assessorato piuttosto che all'assessorato ambiente e
territorio, e che questa cosa
però, è rimasta sospesa per quattordici mesi, perché non vi sono stati
consegnati i documenti. In questi quattordici mesi che cosa è successo: nessuno
dava le AIA o le davate voi ? E in questi quattordici mesi quali procedimenti erano in corso ?
STEFANO VIGNAROLI. E
soprattutto vorrei aggiungere: perché ha scelto questo trasferimento dell'AIA,
per quale motivo specifico ?
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana
L'AIA fu trasferita con la legge n. 3 del 2013 e il motivo fu
assolutamente chiaro: con il mio capo gabinetto, il
dottor Pirillo, che oggi è direttore generale all'urbanistica, e con il dottor Lupo riscontrammo che la riprogrammazione del
settore dei rifiuti non poteva essere lasciata con l'AIA in mano a soggetti che
l'avevano mal gestita. Avevamo già capito, anche perché avevamo già monitorato
la situazione delle discariche. .
È vero
che la Commissione venne costituita dopo, e cominciò poi a relazionare
successivamente in maniera molto particolareggiata, come vedrete, però era già
chiara la situazione sotto il profilo amministrativo, quindi per controllare
quello che avevano fatto o quello che potevano ancora fare ci siamo presi
l'AIA. L'assessore al ramo non l'aveva capito ancora, l'ha capito dopo.
Per quanto riguarda i quattordici mesi, fu fatto un protocollo fra i due dipartimenti (su questo il dottor Lupo potrà essere molto preciso perché era il direttore generale): le AIA in corso dovevano essere completate dall'assessorato al territorio e ambiente, mentre le nuove richieste di AIA o quelle mai evase sarebbero immediatamente passate all'attenzione del dipartimento rifiuti. Questo non avvenne e noi non controllavamo niente, non sapevamo nulla, come è stato messo per scritto più volte.
Per quanto riguarda i quattordici mesi, fu fatto un protocollo fra i due dipartimenti (su questo il dottor Lupo potrà essere molto preciso perché era il direttore generale): le AIA in corso dovevano essere completate dall'assessorato al territorio e ambiente, mentre le nuove richieste di AIA o quelle mai evase sarebbero immediatamente passate all'attenzione del dipartimento rifiuti. Questo non avvenne e noi non controllavamo niente, non sapevamo nulla, come è stato messo per scritto più volte.
L'intervento del segretario generale avvenne
poco prima che andassi via (ci sono lettere di protocollo del dottor Lupo sotto
questo profilo).
STELLA BIANCHI. Se posso
chiedere ancora una precisazione, in questi quattordici mesi
l'assessorato al territorio e ambiente ha rilasciato delle AIA ?
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Io ritengo di sì, ma non sapevo nulla, e, più che dirlo a Crocetta per
supportare politicamente le richieste scritte di Marco
Lupo nei confronti sia di Gullo che del segretario generale, non potevo fare
altro. Il nostro dipartimento non sapeva nulla.
Voglio darvi altri documenti e una delle
relazioni per la commissione antimafia dell'ARS, dove è ricompreso il lavoro
che riguarda anche Oikos. Questa è un'interrogazione scritta, la risposta ve la
potrà dare Marco Lupo, che l'ha predisposta.
A proposito dei contratti per i prezzi di conferimento,
dall'ATO di Agrigento eravamo tempestati da richieste. Una nota del sindaco di
Casteltermini, che doveva subire l'ennesima variazione contrattuale per il
prezzo di conferimento, chiede un mio intervento, cosa che io feci, ma era il leitmotiv della provincia di Agrigento. Ho delle direttive in materia
di rifiuti, che se volete vi posso lasciare.
PRESIDENTE. Se avremo
bisogno di eventuali documenti o approfondimenti, glieli chiederemo. È chiaro
che quando audiremo l'assessore in carica ovviamente chiederemo il quadro della
situazione, la percentuale di raccolta differenziata, tutte le domande che si
fanno alle regioni in carica.
Sono tante le cose che lasciano perplessi, però
che i costi dei rifiuti urbani siano lasciati alla
libera contrattazione del gestore è particolarmente strano.
NICOLÒ MARINO, ex
assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana.
Chiaramente esistevano i vecchi contratti, perché è una storia di gestioni
commissariali. Troverete anche nella relazione su Siculiana qualcosa sui
prezzi.
PRESIDENTE. Per chi
come me è andato in Sicilia nel 2009 risentire alcune cose che lei dice sul
periodo dal 2009 al 2015 porta all'amara constatazione, al di là delle
problematiche che sta sollevando, di un sistema che è messo come prima, se non
peggio, a sei anni dalla relazione di una Commissione bicamerale che aveva
messo in evidenza alcune criticità (questo tema delle discariche, tutte cose note e arcinote, discusse, dove c’è
stato da parte della classe politica di allora un impegno per risolvere).
Sono passati
cinque anni ma sembra che non sia successo assolutamente nulla, anzi alcune
questioni sono peggiorate. Questa come legislatori e uomini delle istituzioni è una
triste e amarissima constatazione.
Nel ringraziare il nostro ospite, dichiaro conclusa
l'audizione.
La seduta termina alle 19.10.
Seduta n. 24 di
Lunedì 23 febbraio 2015
Bozza non
corretta
INDICE
Audizione
dell'ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione
siciliana, Nicolò Marino:
Bratti Alessandro , Presidente ... 2
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 5
Bratti Alessandro , Presidente ... 5
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 5
Bratti Alessandro , Presidente ... 7
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 8
Bratti Alessandro , Presidente ... 9
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 9
Bratti Alessandro , Presidente ... 11
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 11
Bratti Alessandro , Presidente ... 13
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 13
Bratti Alessandro , Presidente ... 14
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 14
Bratti Alessandro , Presidente ... 15
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 15
Bratti Alessandro , Presidente ... 15
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 15
Bratti Alessandro , Presidente ... 15
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 15
Bratti Alessandro , Presidente ... 16
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 16
Bratti Alessandro , Presidente ... 17
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 17
Bratti Alessandro , Presidente ... 17
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 17
Bratti Alessandro , Presidente ... 18
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 18
Bratti Alessandro , Presidente ... 18
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 18
Bratti Alessandro , Presidente ... 19
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 19
Bratti Alessandro , Presidente ... 19
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 19
Bratti Alessandro , Presidente ... 20
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 20
Bratti Alessandro , Presidente ... 21
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 21
Bratti Alessandro , Presidente ... 21
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 21
Bratti Alessandro , Presidente ... 25
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 25
Bratti Alessandro , Presidente ... 25
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 26
Bratti Alessandro , Presidente ... 28
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 28
Bratti Alessandro , Presidente ... 31
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 31
Bratti Alessandro , Presidente ... 31
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 31
Bratti Alessandro , Presidente ... 31
Vignaroli Stefano (M5S) ... 31
Compagnone Giuseppe ... 32
Bratti Alessandro , Presidente ... 33
Vignaroli Stefano (M5S) ... 34
Bratti Alessandro , Presidente ... 34
Vignaroli Stefano (M5S) ... 35
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 35
Bianchi Stella (PD) ... 36
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 36
Vignaroli Stefano (M5S) ... 37
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 37
Bratti Alessandro , Presidente ... 38
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 38
Bratti Alessandro , Presidente ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 40
Orrù Pamela Giacoma Giovanna ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 40
Bratti Alessandro , Presidente ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 40
Orrù Pamela Giacoma Giovanna ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 41
Orrù Pamela Giacoma Giovanna ... 41
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 41
Bratti Alessandro , Presidente ... 41
Bianchi Stella (PD) ... 41
Vignaroli Stefano (M5S) ... 42
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 42
Bianchi Stella (PD) ... 43
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 43
Bratti Alessandro , Presidente ... 43
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 44
Bratti Alessandro , Presidente ... 44
Bratti Alessandro , Presidente ... 2
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 5
Bratti Alessandro , Presidente ... 5
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 5
Bratti Alessandro , Presidente ... 7
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 8
Bratti Alessandro , Presidente ... 9
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 9
Bratti Alessandro , Presidente ... 11
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 11
Bratti Alessandro , Presidente ... 13
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 13
Bratti Alessandro , Presidente ... 14
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 14
Bratti Alessandro , Presidente ... 15
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 15
Bratti Alessandro , Presidente ... 15
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 15
Bratti Alessandro , Presidente ... 15
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 15
Bratti Alessandro , Presidente ... 16
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 16
Bratti Alessandro , Presidente ... 17
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 17
Bratti Alessandro , Presidente ... 17
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 17
Bratti Alessandro , Presidente ... 18
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 18
Bratti Alessandro , Presidente ... 18
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 18
Bratti Alessandro , Presidente ... 19
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 19
Bratti Alessandro , Presidente ... 19
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 19
Bratti Alessandro , Presidente ... 20
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 20
Bratti Alessandro , Presidente ... 21
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 21
Bratti Alessandro , Presidente ... 21
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 21
Bratti Alessandro , Presidente ... 25
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 25
Bratti Alessandro , Presidente ... 25
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 26
Bratti Alessandro , Presidente ... 28
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 28
Bratti Alessandro , Presidente ... 31
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 31
Bratti Alessandro , Presidente ... 31
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 31
Bratti Alessandro , Presidente ... 31
Vignaroli Stefano (M5S) ... 31
Compagnone Giuseppe ... 32
Bratti Alessandro , Presidente ... 33
Vignaroli Stefano (M5S) ... 34
Bratti Alessandro , Presidente ... 34
Vignaroli Stefano (M5S) ... 35
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 35
Bianchi Stella (PD) ... 36
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 36
Vignaroli Stefano (M5S) ... 37
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 37
Bratti Alessandro , Presidente ... 38
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 38
Bratti Alessandro , Presidente ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 40
Orrù Pamela Giacoma Giovanna ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 40
Bratti Alessandro , Presidente ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 40
Orrù Pamela Giacoma Giovanna ... 40
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 41
Orrù Pamela Giacoma Giovanna ... 41
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 41
Bratti Alessandro , Presidente ... 41
Bianchi Stella (PD) ... 41
Vignaroli Stefano (M5S) ... 42
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 42
Bianchi Stella (PD) ... 43
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 43
Bratti Alessandro , Presidente ... 43
Marino Nicolò , ex assessore all'energia e ai servizi di pubblica utilità della regione siciliana ... 44
Bratti Alessandro , Presidente ... 44
VANIA CONTRAFFATTO, MARCO LUPO, NICOLÒ MARINO. BELLOLAMPO, AMIA,
AIMERI, TERMOVALORIZZATORI, CATANZARO COSTRUZIONI, SICULIANA, OIKOS, SICULA
TRASPORTI,MAZZARRÀ SANT'ANDREA, AGUECI, CANNOVA. GULLO, MESSINEO, SANSONE, TOLOMEO,
TERESI, BANCHIERI, LOMBARDO, CROCETTA, LO BELLO, CUFFARO, CONFINDUSTRIA, MONTANTE,LUMIA,
TIRRENOAMBIENTE.
Nessun commento:
Posta un commento